Immersioni nelle Isole Tremiti
Il pianoro delle cernie (Caprara)
Una delle immersioni più entusiasmanti dell’Arcipelago, grazie alla certezza di essere circondati da tanto pesce stanziale e pelagico. Pianificandola con cura durante quest’immersione si può vedere di tutto: cernie brune di notevole mole e dentici durante la caccia, spesso disturbati da incursioni di banchi di palamiti o di possenti ricciole. Tante salpe, saraghi, mennole, e castagnole, che devono continuamente guardarsi intorno per sfuggire ai numerosi attacchi dei predatori. Tutto così entusiasmante che murene e scorfani giganti sembrano soffrire della scarsa attenzione data loro dai subacquei.
Secca del Ferraio (San Nicola)
A 70 metri dalla costa parte un falso piano di ghiaia e sabbia che declina fino a 45 metri, conducendo ad una bellissima secca, costituita da un enorme masso con il cappello a –23, circondato da altri agglomerati di roccia. Tra passaggi e corridoi rocciosi belle spugne (Axinella cannabina) si stagliano sullo sfondo azzurro; facile imbattersi nell’opistobranco Umbraculum mediterraneum e, nelle numerose tane, in grosse aragoste, musdee, gronghi e polpi. Tra l’andata ed il ritorno non si può che rimanere sorpresi nell’attraversare un muro argenteo di grosse orate e dentici, un vero spettacolo!
Lo Scoglio del sale (San Domino)
Sul lato sud, a Cala delle Roselle. Un’immersione poco impegnativa dove troviamo un grande sperone di roccia che poggia su un fondale di sabbia e ghiaia. Sul lato est, la parte più profonda, ricca di spaccature e grandi massi è facile scovare aragoste, musdee e gronghi. Le creature più interessanti, però, vivono proprio sulla sabbia e tra la posidonia. Divertirsi a scovare le sogliole, i pesci porco o i cavallucci marini, veri artisti del mimetismo, diventa la particolarità dell’immersione. Non mancano resti d’anfore e vasellame, segni del glorioso passato delle Tremiti.
Secca di Punta Secca (Caprara)
Sulla punta nord-est, in mare aperto. Dopo una breve pinneggiata sul sommo si arriva ai bordi di una caduta verticale che sprofonda da 20 a 60 metri. La parete è bellissima, a 30 metri iniziano le prime gorgonie, che a 35 metri sono già fittissime ed enormi. Pochi luoghi offrono così tanto. Meravigliose le paramuricee rosse con le punte gialle, così vicine fra loro, così tante, così grandi, da sembrare dei veri gioielli organizzati in una “foresta”. Qui, vista la ricchezza di nutrimento, dentici e palamiti non mancano, ma passano in secondo piano.
Cala Caffè
Una parete che inizia con una franata di sassi, ricca di pesce bianco, e sprofonda poi, ripida, fino a 35 metri. Letteralmente tappezzata di parazoanthus, spugne, leptosamnia e rose di mare. Belle axinelle e tanti pesci (caratteristica che accomuna quasi tutte le immersioni): scorfani, murene, gronghi, saraghi, dentici. A circa 25 metri di profondità si apre una grotta molto ampia, profonda una ventina di metri, al fondo della quale vive un maestoso Cerianthus membranaceus, dalla bianchissima corona di tentacoli. A mezz’acqua volteggia un folto branco di sugarelli che all’ingresso del subacqueo compie spettacolari evoluzioni.
Secca della Vedova
L’immersione che più mi è piaciuta, valutati i tempi di permanenza e la ricchezza di soggetti fotografici, un vero compendio dei fondali tremitesi. Sulla parte opposta alla costa la profondità massima è di 35 metri, sul lato costiero di 22 metri. Un vero tripudio di vita: aragoste, cerniotte, saraghi, dentici, i bellissimi tordi fischietto maschio e femmina (molto comuni nei fondali di tutto l’arcipelago), donzelle, tordi, scorfani, axinelle. Sotto il cappello si apre una grotta passante, una sorta d’ampia fessura che conduce nella semioscurità, interessantissima di giorno, fantastica di notte.