Dharavandhoo – Le altre Maldive

Dharavandhoo è una piccola isola delle Maldive, situata nella parte sud-orientale dell’Atollo di Baa. In realtà Baa non è un atollo ma un distretto amministrativo delle Maldive, comprende l’atollo di South Maalhosmadulu ed il piccolissimo atollo di Goidhoo, poche miglia più a sud (quest’ultimo era usato, a causa del suo isolamento, per esiliare i malviventi). L’atollo ha circa 10.000 abitanti distribuiti su 13 isole, quelle che i turisti identificano come “isole dei pescatori”. La maggior parte della popolazione di Baa si dedica alla pesca, alla produzione di scatole e barattoli laccati e dei “sarong” di cotone.

Il 29 Luglio 2011 è stato istituito nell’Atollo di Baa l’Unesco World Biosphere Reserve  per la grande biodiversità registrata in queste acque: il reef particolarmente rigoglioso, l’isola di Hanifaru e l’ormai notissima Hanifaru Bay.

Dharavandhoo è un tipico villaggio di pescatori abitato da circa 800 anime, di cui circa 90 bambini, che rendono colorata e vivace l’atmosfera dell’isola durante il giorno. Sull’isola sono state costruite di recente alcune Guesthouse, semplici, accoglienti e dotate di tutti i comfort, sempre nel rispetto del tipico stile maldiviano. Oltre all’ufficio governativo dell’isola, a Dharavandhoo ci sono coloratissimi e caratteristici negozietti di souvenirs, alcuni ristoranti, la moschea e l’ospedale.
Grazie alla recente costruzione di un piccolo aeroporto, i collegamenti tra Male e Dharavandhoo sono stati resi molto efficienti ed è possibile raggiungere l’isola in soli 20 minuti con un comodo volo interno.

Soggiornare a Dharavandhoo vi darà la possibilità di godere dell’atmosfera autentica delle Maldive.
Le giornate sono scandite dalle attività degli abitanti locali: la pesca con i Dhoni, le tradizionali imbarcazioni maldiviane, all’alba, la costruzione di barche al cantiere sul porto, il profumatissimo thè sorseggiato al tramonto, la pesca al bolentino al calar del sole e festose serate in spiaggia intorno ad un falò con le musiche tradizionali e le performances degli artisti dell’isola: i suonatori di bodu beru.

Fino a poco tempo fa gli unici turisti che approdavano sull’isola erano quelli che provenivano dal vicino resort di Khiaddufaru, per una fugace visita. La crescente attenzione per Hanifaru Bay sta cambiando rapidamente il destino di Dharavandhoo.  La baia è proprio adiacente all’isola ed è diventato un must della subacquea grazie all’altissima concentrazione di mante nel periodo che va da maggio a novembre. L’ingresso delle mante all’interno della baia di Hanifaru è condizionata dalla concomitanza di molti fattori: corrente adeguata, fase lunare giusta, alta marea indispensabile e concentrazione elevata di plancton. Nelle condizioni giuste il plancton viene spinto all’interno della baia e ne resta intrappolato, come in un cul di sacco, esercitando un’attrazione inesorabile per le mante, che possono entrare fino ad un  numero di 200 esemplari. La morale è che trovandosi al posto giusto nel momento giusto si può assistere ad uno spettacolo unico al mondo, forse il più emozionante cui ho assistito insieme al sardin run.

A Hanifaru bay è vietata l’immersione con l’ARA e possono entrare 80 snorkelisti al giorno per 45 minuti.  Le regole sono severe ed i biologi ed il ranger si aggirano anonimi tra gli snorkelisti impazienti di effettuare sanzioni da 1000 dollari! Le infrazioni vengono immortalate con una Go Pro quindi occhio a non sgarrare! E’ severamente vietato toccare le mante, anche inavvertitamente. Non gli si può sbarrare la strada mentre nuotano e si nutrono, quindi mai porsi di fronte a loro. Non si possono assolutamente usare flashes subacquei, tutto viene documentato in luce ambiente.

Tutti i fondali limitrofi ad Hanifaru Bay sono interessanti e ricchi di reefs e secche, descriviamo le più gettonate.